Nel mese di maggio 2024, un grave data breach ha messo in crisi l’ASL 1 Abruzzo e l’Aquila va in tilt. Il ransomware Monti è riuscito a mettere le mani sui dati personali sanitari. I quali, ricordiamo, sono dati particolarmente sensibili.
Questo tipo di incidente è diventato molto comune in un contesto di minacce informatiche in rapida evoluzione come quello odierno. La forte dipendenza da fornitori terzi e dai dipendenti che operano da remoto ed utilizzano le VPN per accedere ai dati aziendali sensibili, ha spalancato le porte a nuove rischi. Le aziende hanno quindi bisogno di soluzioni più sicure e affidabili per proteggere le proprie reti e risorse, come ad esempio lo Zero Trust Network Access (ZTNA).
Cos’è lo ZTNA?
Lo Zero Trust Network Access (ZTNA) è un approccio di sicurezza che assicura una verifica rigorosa su ogni utente e dispositivo prima di consentirgli l’accesso alle risorse interne. Solitamente i modelli tradizionali si basano su un approccio perimetrale, ovvero viene creata una barriera attorno alle reti aziendali per impedire l’accesso ai malintenzionati, ma se l’attaccante riesce a superare il firewall, può accedere liberamente a tutte le risorse interne. A differenza di questi modelli, lo ZTNA opera tenendo di conto del fatto che le minacce possano avere origine sia all’interno che all’esterno della rete.
Secondo questo principio, nessun utente o dispositivo è affidabile per impostazione predefinita, sia che si trovi all’interno del firewall aziendale sia che acceda a risorse in remoto. Lo ZTNA crea connessioni isolate e univoche tra gli utenti e le risorse di cui hanno bisogno. Come funziona? Impedisce alle persone non autorizzate di accedere a determinate applicazioni. Funziona quindi come quando impostiamo il blocco chiamate ai numeri sconosciuti, impedendo ai numeri non in rubrica di contattarci.
Perché è importante?
La necessità di implementare lo ZTNA nasce a causa dei notevoli svantaggi che comportano le misure di sicurezza tradizionali, come le VPN. Infatti, una volta che un utente si connette a una VPN, può accedere all’intera rete, aumentando così la superficie di attacco e i potenziali rischi di sicurezza. Questi ultimi si moltiplicano quando gli utenti lavorano in luoghi diversi e su diversi dispositivi, alcuni dei quali potrebbero non essere completamente protetti.
La ZTNA limita l’accesso ad applicazioni e risorse specifiche e non all’intera rete. Inoltre, verifica continuamente l’utente e l’autenticità del dispositivo, riducendo il rischio di accesso non autorizzato. Questo approccio comporta notevoli vantaggi per gli ambienti di lavoro moderni, dove prevalgono le politiche BYOD (Bring Your Own Device) e le applicazioni basate su cloud. Convalidando gli utenti e i dispositivi in tempo reale, lo ZTNA garantisce l’accesso solo a chi soddisfa i più recenti standard di sicurezza.
Come funziona lo ZTNA?
Lo ZTNA separa l’accesso alle applicazioni dall’accesso alla rete. In questo modo, anche se un utente è connesso a una rete, non ha automaticamente accesso a tutte le risorse. Di seguito elenchiamo le caratteristiche chiave dello ZTNA:
- applicazioni vs. accesso alla rete: lo ZTNA si focalizza sull’assicurare l’accesso a specifiche applicazioni piuttosto che all’intera rete, minimizzando l’esposizione;
- indirizzi IP nascosti: i dispositivi connessi attraverso lo ZTNA conoscono solo l’applicazione o il servizio specifico che sono autorizzati a utilizzare, mantenendo il resto della rete invisibile.
- sicurezza del dispositivo: lo ZTNA può valutare lo stato di sicurezza dei dispositivi prima di concedergli l’accesso;
- controllo di accesso granulare: lo ZTNA considera molteplici fattori, quali l’identità dell’utente, la località e la natura della richiesta prima di consentire l’accesso;
- nessuna dipendenza da MPLS: a differenza delle reti tradizionali che si basano sul MPLS (Multiprotocol Label Switching), ovvero la tecnologia progettata per ottimizzare la velocità e l’efficienza nella
- trasmissione dei dati all’interno di reti estese: lo ZTNA utilizza connessioni Internet crittografate per mantenere l’accesso sicuro, garantendo flessibilità e risparmio;
- integrazione con IdP: le soluzioni ZTNA si integrano spesso con le piattaforme degli Identity Provider (IdP) per semplificare l’autenticazione degli utenti e la gestione degli accessi.
ZTNA vs. VPN: differenze chiave
Sia lo ZTNA che le VPN garantiscono un accesso remoto sicuro, ma, nonostante ciò, il loro approccio differisce in modo significativo:
- livello di funzionamento: le VPN operano spesso al livello di rete del modello OSI (Layer 3), mentre lo ZTNA funziona solitamente al livello applicativo (Layer 7) che protegge direttamente l’accesso alle singole applicazioni senza esporre l’intera rete;
- installazione del software: le VPN richiedono generalmente l’installazione di software per gli endpoint, mentre lo ZTNA può essere implementato con o senza agent per gli endpoint;
- accesso limitato alle risorse secondo le necessità: le VPN forniscono un ampio accesso all’intera rete, mentre lo ZTNA limita l’accesso a specifiche applicazioni o risorse;
- requisiti hardware: le VPN possono richiedere server on-premise, mentre lo ZTNA è spesso basato su cloud, riducendo la necessità di hardware dedicato;
- postura di sicurezza: lo ZTNA valuta continuamente il rischio associato a ogni richiesta di accesso, offrendo un approccio più dinamico e sicuro rispetto al modello VPN che risulta relativamente statico.
Da dove partire
Implementare lo ZTNA può essere più semplice di quanto sembri, se si adotta l’approccio giusto:
- valuta i tuoi bisogni: determina il livello di controllo necessario per la tua organizzazione. Considera fattori come i tipi di dispositivi, le applicazioni, i servizi usati e i posti da cui gli utenti si connetteranno;
- scegli la soluzione ZTNA più corretta: a seconda della struttura della tua organizzazione, si può optare per lo ZTNA basato su agenti, che richiede l’installazione di software sui dispositivi, o per lo ZTNA senza agent, che opera attraverso il cloud per gli endpoint;
- integra lo ZTNA con l’infrastruttura esistente: assicurati che la tua soluzione ZTNA si integri perfettamente con i sistemi di gestione delle identità esistenti, come IdP e piattaforme SSO, per mantenere una postura di sicurezza unificata;
- inizia con un piccolo passo, poi procedi volta volta: implementa lo ZTNA per un piccolo gruppo di utenti e applicazioni e amplialo gradualmente man mano che l’organizzazione si adatta al nuovo modello di sicurezza;
- monitora e adatta: monitora costantemente le prestazioni e i risultati dati dall’implementazione di ZTNA. Apporta le modifiche necessarie per affrontare le minacce emergenti e adattarti alle esigenze aziendali
Seqrite ZTNA: passa al modello Zero Trust
Seqrite ZTNA offre una valida soluzione per le aziende che adottano il modello di sicurezza Zero Trust. Aiuta a proteggere le applicazioni e i servizi aziendali da accessi non autorizzati, applicando controlli di accesso rigorosi e fornendo visibilità in tempo reale sull’attività degli utenti.
Vantaggi offerti da Seqrite ZTNA:
- più sicurezza: rafforza le misure di sicurezza della tua azienda con un approccio Zero Trust che verifica ogni richiesta di accesso;
- scalabilità: scala facilmente l’implementazione di ZTNA in base alla crescita dell’azienda, iniziando con pochi utenti e applicazioni ed espandendo poi il modello nel tempo;
- integrazione senza soluzione di continuità: si integra perfettamente con l’infrastruttura IT esistente, garantendo una transizione senza problemi a ZTNA;
- esperienza utente migliorata: fornisce un’esperienza di accesso remoto più veloce e affidabile rispetto alle VPN tradizionali, migliorando la produttività dell’azienda.
Le aziende stanno affrontando diverse criticità dovute al lavoro da remoto e al cloud computing. Per questo lo ZTNA può aiutarti: offre una soluzione moderna, flessibile e sicura che si allinea alle esigenze dell’attuale panorama digitale. Adottando lo ZTNA, puoi proteggere la tua rete, le tue applicazioni e i tuoi dati, consentendo al contempo alla forza lavoro di operare in modo sicuro da qualsiasi luogo.
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