Attacchi spear phishing: come difendere la tua azienda

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Gli attacchi spear phishing rappresentano una delle minacce più efficaci e insidiose per le aziende. Diversamente dal phishing tradizionale, che punta a colpire migliaia di utenti con messaggi generici, lo spear phishing è mirato: gli aggressori studiano la vittima, analizzano il ruolo in azienda, i rapporti interni, i progetti in corso, e costruiscono email su misura.

Questa personalizzazione rende il messaggio estremamente credibile, capace di superare i filtri automatici e convincere anche dipendenti attenti a compiere azioni pericolose, come trasferire fondi o condividere credenziali di accesso.

Tipologie di attacchi spear phishing

Gli attacchi spear phishing non seguono un unico schema: gli aggressori adattano la strategia al contesto e al tipo di vittima che vogliono colpire. Di seguito le varianti più comuni, spiegate nel dettaglio.

Truffa del CEO / Business Email Compromise (BEC)

In questa tipologia l’attaccante si finge un dirigente di alto livello, di solito l’amministratore delegato o il direttore finanziario, e invia una richiesta urgente al reparto amministrativo o contabile. Il messaggio spesso riguarda bonifici da eseguire immediatamente o dati sensibili da condividere. La combinazione di autorità e pressione temporale è studiata per ridurre al minimo i controlli.

Esempio: un dipendente riceve un’email che sembra provenire dal direttore generale, con la richiesta di trasferire fondi a un fornitore “strategico”. La mail imita alla perfezione lo stile di comunicazione interna e cita progetti reali in corso, rendendo difficile identificarla come fraudolenta.

Whaling

Il whaling è una forma di spear phishing ancora più mirata, rivolta esclusivamente ai vertici aziendali (CEO, CFO, membri del board). Gli aggressori costruiscono messaggi molto sofisticati, spesso contenenti riferimenti a progetti reali, riunioni interne o nomi di colleghi. L’obiettivo è indurre il dirigente a fornire informazioni riservate o ad autorizzare operazioni finanziarie. Poiché queste figure hanno grande capacità decisionale, un singolo errore può avere conseguenze disastrose sull’intera azienda.

Esempio: un CFO riceve un messaggio che sembra provenire dal responsabile legale, con allegato un documento che contiene presunti aggiornamenti su una trattativa in corso. L’allegato, in realtà, nasconde un malware.

Compromissione di account reali

In questo caso l’attaccante non imita un dirigente, ma prende il controllo di un account aziendale legittimo, ad esempio di un dipendente dell’amministrazione o di un responsabile IT. Una volta ottenuto l’accesso, utilizza quell’account per inviare email ad altri colleghi o partner esterni. Poiché i messaggi provengono da un indirizzo reale e conosciuto, risultano particolarmente credibili e difficili da individuare come fraudolenti.

Esempio: un responsabile IT subisce il furto delle proprie credenziali. Con quell’account, gli attaccanti inviano un messaggio a tutta l’azienda con un link per “aggiornare la password di rete”. Decine di dipendenti inseriscono le proprie credenziali, consegnandole direttamente ai criminali.

Falsi fornitori / Invoice fraud

Questa variante prende di mira i reparti contabili e amministrativi. Gli aggressori si fingono fornitori abituali dell’azienda e inviano fatture apparentemente autentiche, spesso con loghi e intestazioni corretti. L’unica differenza è che i dati bancari sono stati modificati per deviare il pagamento verso conti controllati dai criminali.

Esempio: il reparto amministrativo riceve una fattura di un fornitore conosciuto, con grafica e logo corretti. Solo un dettaglio è cambiato: l’IBAN. Il pagamento viene effettuato, ma il denaro finisce su un conto all’estero controllato dai truffatori.

Clone phishing / messaggi replicati

Il clone phishing consiste nel copiare una comunicazione realmente inviata in passato e nel reinviarla con piccole modifiche. L’attaccante sostituisce i link originali con collegamenti a siti malevoli o inserisce allegati infetti. Poiché la mail appare identica a un messaggio già visto e riconosciuto, la vittima tende a fidarsi e ad agire senza controlli.

Esempio: un dipendente riceve nuovamente una mail che sembra provenire dall’ufficio HR con allegato un documento sulla policy aziendale. La mail è quasi identica a quella ricevuta mesi prima, ma l’allegato è stato sostituito con un file infetto.

Spear phishing via social network

Sempre più spesso i criminali sfruttano LinkedIn e altre piattaforme professionali per raccogliere informazioni sui dipendenti. Una volta ottenuti dettagli sul ruolo, le relazioni e i progetti, instaurano un contatto diretto per costruire fiducia e poi colpire con un link o un documento malevolo.

Esempio: un consulente IT riceve un messaggio su LinkedIn da un presunto recruiter che lo invita a visionare un documento con i dettagli di un progetto. Il file allegato è in realtà un malware che infetta il dispositivo.

Per saperne di più > Phishing 2.0: la nuova frontiera dei cybercriminali

Red flags da riconoscere

Riconoscere i segnali precoci è la prima linea di difesa contro gli attacchi spear phishing. Alcuni campanelli d’allarme ricorrenti sono:

  • richieste insolite di pagamenti o acquisti urgenti,
  • email con indirizzi che imitano domini aziendali autentici,
  • allegati inattesi o link abbreviati,
  • errori minimi di ortografia o formattazione,
  • tono insolitamente pressante o confidenziale,
  • messaggi rivolti a dipendenti nuovi o poco esperti.

Esempi recenti di spear phishing

Attacco NetBird a dirigenti finanziari (2025)

Nel 2025 è stata scoperta una campagna di spear phishing mirata a CFO ed executive finanziari in diversi settori. Le email, travestite da offerte di lavoro di alto livello, spingevano i destinatari a scaricare un archivio ZIP contenente uno script malevolo. Lo script installava NetBird, un software legittimo di accesso remoto basato su WireGuard, che in questo caso veniva sfruttato in modo improprio per garantire agli aggressori un accesso persistente ai sistemi aziendali.

Questo episodio dimostra come gli attaccanti non usino solo malware “classici”, ma possano abusare di strumenti legittimi per infiltrarsi in modo invisibile nelle reti aziendali.

Il caso “boss scam” con nuova assunzione (Europa, 2025)

Un episodio riportato dal Financial Times ha coinvolto una giovane neoassunta in un’azienda europea. Il primo giorno di lavoro ha ricevuto un’email che sembrava provenire dal CEO, con la richiesta urgente di acquistare gift card da regalare a clienti strategici. Convinta dall’autorevolezza della fonte e dalla pressione dell’urgenza, ha speso oltre £2.000 prima di scoprire la frode.

Questo episodio, ribattezzato “boss scam”, dimostra come i criminali sfruttino l’inesperienza dei nuovi dipendenti e la difficoltà di mettere in discussione ordini provenienti dall’alto.

Come funzionano gli attacchi: flusso e meccanismi

Gli attacchi spear phishing seguono di norma uno schema articolato:

  1. Ricognizione: raccolta di informazioni da social network, siti aziendali e rapporti pubblici.
  2. Costruzione del messaggio: creazione di email su misura, coerenti con lo stile dell’organizzazione.
  3. Trigger: l’invito all’azione — clic su un link, apertura di un allegato, richiesta di bonifico.
  4. Compromissione: accesso a credenziali, sistemi interni o trasferimenti di denaro.
  5. Persistenza: movimento laterale nella rete per ampliare i danni.
  6. Escalation: furto di dati, estorsioni, esfiltrazioni o compromissione di partner e clienti.

Prevenire gli attacchi spear phishing in azienda

Contrastare gli attacchi spear phishing significa unire tecnologia, formazione e processi interni.

  • Formazione continua: workshop e simulazioni aiutano i dipendenti a riconoscere email sospette.
  • Verifiche indipendenti: confermare via telefono o canali ufficiali richieste anomale.
  • Autenticazione forte (MFA): anche in caso di credenziali rubate, l’accesso rimane bloccato.
  • Soluzioni di sicurezza integrate: non solo antivirus, ma anche filtri email intelligenti, rilevamento comportamentale, sandbox per allegati e protocolli sicuri di posta (DMARC, DKIM, SPF).
  • Policy interne multilivello: procedure di approvazione chiare per transazioni e accessi critici.
  • Monitoraggio continuo: strumenti SIEM e log centralizzati che rilevano comportamenti anomali in tempo reale.

Difendersi dagli attacchi spear phishing con Seqrite

Gli attacchi spear phishing sono più mirati e sofisticati del phishing standard, ma non sono inevitabili. La differenza la fa la capacità delle aziende di anticipare le minacce, riconoscerle e dotarsi di strumenti efficaci per reagire.

Seqrite mette a disposizione delle aziende una protezione multilivello che combina:

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  • VPN integrate per connessioni sicure da remoto,
  • gestione centralizzata della sicurezza anche su più sedi,
  • reportistica e alert in tempo reale.

Unendo tecnologia e consapevolezza, le aziende possono trasformare l’errore umano — spesso la vulnerabilità più sfruttata — in una barriera di difesa efficace.

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